top of page

Harvest : La Danza celtica verso la Morte

  • Immagine del redattore: Francesco Lionetti
    Francesco Lionetti
  • 19 mar 2020
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 20 mar 2020

Questo Human :||: Nature è certamente un teatro sperimentale, un lavoro di grande spessore ed ampiezza musicale imperlato dalla grande voglia dei Nightwish di esplorare nuovi mari sonori, e di portare un qualcosa di diverso, particolare e ricercato. Harvest è senza dubbio un pezzo in cui la sperimentazione si percepisce eccome, e la cui complessità viene celata da una grossa maschera di semplicità fatta di sonorità fiabesche e strumenti celtici, quasi fosse un racconto irlandese da condividere nelle giornate di sole davanti ad una pinta di birra.


Il pezzo inizia con percussioni e suoni tribali che evocano gradualmente un'atmosfera cullante ed accogliente, favorendo l'entrata in scena della voce di Troy, accomodante e posata. Subentra presto la chitarra acustica che dà quel tocco country estremamente piacevole e genuino, e che rafforza il timbro folk della track. Il cantato diventa sempre più veloce fino al ritornello, in cui si aggiungono le backvoices di Marko e Floor, che, unite alla voce principale di Troy, formano un coro piacevole e coinvolgente; e fidatevi, sarà difficile togliersi dalla testa la frase "Join the harvest of hundred fields

hearty and tame...". Il pezzo è certamente molto cantautorico nella prima parte, ed ha un che di straniante soprattutto per i meno avvezzi alle novità ed alle sperimentazioni, ma che verrà accolto benissimo da chi ama le sfumature celtiche e le atmosfere folk. Durante la seconda strofa il pezzo si arricchisce di sonorità, grazie alle tastiere che portano quel tocco di classe in più all'intera track. Una volta superato il secondo ritornello sono gli archi ad accompagnarci verso la seconda parte del brano, che si apre con un intermezzo di sole tastiere e chitarra acustica accompagnati da battiti di mani, in cui si percepisce una bellezza musicale ed una ricercatezza tali da mettere i brividi. La chitarra si sveglia ed accompagna in scena i veri protagonisti del pezzo, vale a dire flauto e Uillean Pipes, strumenti di marchio folk/celtico che rappresentano il fulcro della seconda parte della track. Il pezzo diventa sempre più incalzante e coinvolgente, con gli strumenti che si aggiungono man mano allo spettacolo rendendolo sempre più ricco e trascinante. Si nota solo dopo diversi ascolti la grande cura tecnica del singolo, e dopo ogni riascolto si scopre sempre qualcosa di nuovo, dalle sensazioni alle sonorità. Il brano arriva all'apice del ritmo e della ricchezza strumentale con l'aggiunta degli archi, le tastiere e la presenza delle percussioni, che diventa sempre più forte con il passare del tempo. Lo show strumentale sfocia, sul finire, nella parte cantata, questa volta accompagnata da tutti gli strumenti e da tutte le voci, in un doppio ritornello finale accattivante e trascinante che si conclude con un sinitro "arrive alive" seguito dalle tastiere e dalla chitarra acustica, che chiudono il pezzo in maniera elegante e delicata.

Harvest rappresenta un vero omaggio alla natura, in una sorta di inno alla vita al di fuori della bolla digitale in cui viviamo e che diventa sempre più opprimente, esortandoci ad avvicinarci alla terra e godere della sua bellezza e genuinità. Le lyrics sono oscure e sinistre e vanno in netto contrasto con la musica del brano, che è invece coinvolgente e molto solare. Tuomas Holopainen ha definito Harvest come una sorta di danza prima della fine, un sorridere alla morte, a sottolineare come i contrasti saranno protagonisti di questo nuovo, particolarissimo album.

 
 
 

Comments


©2020 di Lionetti's Production. Creato con Wix.com

bottom of page