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A Spasso per Lagaria

  • Immagine del redattore: Francesco Lionetti
    Francesco Lionetti
  • 28 giu 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Il racconto della giornata FAI valsinnese


Sabato 27 giugno ha visto l’affascinante Valsinni sul palcoscenico delle giornate FAI, atte a promuovere la bellezza ambientale italiana attraverso escursioni e viaggi che pongono l’arte, la cultura e la natura sotto i riflettori dei turisti di tutta la nazione. Protagonista indiscussa della giornata è stata senza dubbio l’ antica città situata sul Monte Coppola, i cui resti si presume appartenessero al mitico agglomerato urbano della Magna Grecia chiamato Lagaria. Gli antichi ruderi e la voce di Rosa Carmen Zaccone, archeologa valsinnese e guida in occasione di questa giornata, hanno trasportato i presenti in un viaggio del tempo fra le diverse culture ed influenze che il territorio ha avuto con il passare dei secoli, fino a toccare la mitologia stessa, colma di infiorettature che rendono ancor più culturalmente fiabeschi i luoghi della tanto piccola quanto sorprendente Lucania. Lagaria infatti parrebbe essere la città fondata da Epeo, mitico costruttore del Cavallo di Troia che, di ritorno in patria, fu disperso in mare dalla collera degli Dei, adirati con i Greci per l’oltraggio arrecato alla città di Troia. Epeo quindi naufragò in piena Magna Grecia e fondò una città, a cui diede il nome di sua madre e presso la quale costruì un tempio dedicato alla Dea Atena Mindia. Durante la visita i viaggiatori si sono imbattuti nei resti di una torre di vedetta posta a difesa della Porta di Ferro, la principale porta d'accesso urbana, ed hanno poi proseguito fino all'acropoli, l'area sacra, composta da due templi e proprie mura di cinta. A fare da cornice l’incontaminata bellezza del Monte Coppola e dei paesaggi circostanti, che hanno dato modo ai visitatori di imprimere nelle loro menti, prima che nei loro cellulari e fotocamere, la ricchezza che questi luoghi ospitano e che troppo spesso vengono ignorati. Ancora una volta Valsinni si dimostra scrigno di meraviglie culturali degne di essere viste e documentate, in attesa del prossimo viaggio nel tempo.




 
 
 

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